Borse, Piazza Affari dribbla una settimana incerta tra guerra e tassi
Bilancio positivo per il Ftse Mib (+0,5%) con i guadagni delle banche. Gli investitori vedono allontanarsi il primo taglio da parte della Fed. Petrolio volatile con le tensioni in Medio Oriente e chiude in calo.
di Eleonora Micheli e Chiara Di Michele
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(Il Sole 24 Ore Radiocor) - Settimana in ordine sparso per le Borse europee segnata dall’incertezza, tra la tensione alle stelle in Medio Oriente, e la partita sui tassi di Fed e Bce. Così, mentre Piazza Affari ha guadagnato lo 0,5% nelle ultime cinque sedute con una performance annuale (+11,8%) di gran lunga superiore a quella delle altre piazze, Francoforte ha perso l’1% (+5,9% da inizio anno), Parigi ha guadagnato un timido 0,1% (+6,4% da inizio anno) e Madrid un +0,4% (+6,2%). La peggiore è stata Londra che ha lasciato sul terreno l’1,2% (+2,1%). Il comparto del petrolio è stato il più colpito dalle vendite, con un calo settimanale del 3,5%, quando il prezzo del greggio ha battuto la fiacca. Sono invece andati bene i bancari (+0,7%) e i titoli del comparto alimentare (+1,5%).
A Milano la performance migliore è stata quella di Campari (+6,5%), che ha annunciato di aver potenziato la capacità produttiva per Aperol grazie all’ampliamento dello stabilimento di Novi Ligure. Tra le banche, si sono messe in luce Pop. Sondrio (+6,4%), Banco Bpm (+5%) e Mps (+4,5%). Ottava positiva anche per Diasorin (+5,2%). La peggiore del Ftse Mib è stata Saipem che ha perso il 7,2%, anche se da inizio anno vanta un progresso superiore al 52%. Male anche gli altri titoli petroliferi (-3,9% Tenaris e 3% Eni), oltre a St (-5,9%) e Interpump (-2,8%). Nel resto d’Europa si è messa in evidenza Adidas grazie al rialzo delle stime (14,4%). L’effetto ricavi del primo trimestre superiori alle attese si è fatto sentire anche su L’Oreal (+7,3%). Per contro ha perso quota l’olandese Asml (-9,5%) e la tedesca Infineon (-6%). Settimana volatile per il greggio, con il Wti che ha lasciato sul terreno il 3%, mentre l’oro ha guadagnato il 2%. Sul valutario, il cambio euro/dollaro è rimasto poco mosso (+0,2%)
Wall Street contrastata con occhi su MO e Fed
Seduta contrastata a Wall Street, dopo l’attacco israeliano contro una base militare in Iran che per ora sembra limitato nella sua portata, quasi un’azione dimostrativa, secondo alcuni osservatori. Alla vigilia, quinta seduta consecutiva in calo per S&P 500, la serie peggiore da ottobre, e Nasdaq Composite. Gli analisti, ormai, vedono allontanarsi il taglio dei tassi d’interesse: Raphael Bostic, presidente della Fed di Atlanta, ha detto che la Banca centrale «sarà in grado di ridurre i tassi solo verso la fine dell’anno». La possibilità di un primo taglio dei tassi d’interesse a settembre è al 45,6%, secondo il FedWatch Tool del Cme Group, mentre sono ormai quasi azzerate le probabilità di un taglio a giugno o luglio. Passando all’azionario, altra giornata in calo per il titolo di Taiwan Semiconductor Manufacturing (Tsmc), nonostante una trimestrale molto positiva, a causa di un outlook sull’industria dei semiconduttori a livello globale al di sotto delle attese, anche a causa delle incertezze a livello macroeconomico e geopolitico, ha spiegato la società. Per questo, sono in calo anche due dei principali clienti di Tsmc - che è il principale produttore di chip - ovvero Nvidia e Amd.
Scivolone per Netflix su timori per numero abbonati
Il titolo diNetflix viaggia in deciso calo, nonostante una trimestrale superiore alle attese. Gli analisti bocciano infatti la decisione della piattaforma di servizi streaming di non fornire più, dal prossimo anno, i dati sul numero di abbonati e nemmeno sui ricavi medi per utente, preferendo concentrarsi su ricavi, margini operativi e flussi di cassa. La società ha comunque specificato che continuerà ad annunciare «quando supereremo delle soglie significative in termini di abbonati». Nel primo trimestre del 2024, Netflix ha registrato un utile per azione di 5,28 dollari su ricavi di 9,37 miliardi, contro attese per 4,52 dollari su ricavi di 9,28 miliardi, in rialzo dagli 8,16 miliardi di un anno prima. L’utile netto è stato di 2,33 miliardi, o 5,28 dollari per azione; un anno prima, era stato di 1,30 miliardi, o 2,88 dollari per azione. Russ Mould, direttore investimenti di AJ Bell, ha commentato con il Wall Street Journal che il mercato guarda alle cifre degli abbonati per valutare il successo di Netflix. Nel primo trimestre il numero degli abbonati è aumentato del 16% arrivando a quota 269,6 milioni, contro i 264,2 milioni delle attese. Il titolo di Netflix ha guadagnato circa il 27% dall’inizio dell’anno e l’85% negli ultimi dodici mesi.
Clima nervoso nella seduta del 19 aprile, ma Milano recupera e chiude a +0,12%
L’attacco di Israele all’Iran ha fatto sbandare le Borse europee che tuttavia dopo una prima fase di shock hanno limitato i danni. In particolare, Milano e Londra sono risucite a chiudere l’ultima seduta settimanale sopra la parità. I listini continuano a muoversi in un clima di nervosismo, anche se Theran ha fatto sapere che non sta pianificando una risposta immediata. Gli Stati Uniti, sebbene informati, hanno precisato di non essere coinvolti, come sottolineato dal segretario di stato, Anthony Blinken. Anche Wall Street ha reagito in modo composto, con gli indici contrastati, forse più attenti alla prospettiva di un tardivo taglio dei tassi di interesse, che non alle notizie provenienti dal Medio Oriente.
In questo scenario, il Ftse Mib ha guadagnato lo 0,12%, dopo aver perso oltre l’1% nel corso della seduta. La migliore è stata Londra in rialzo dello 0,23%, mentre Parigi ha chiuso poco sotto la parità (-0,01%). Performance negative per Madrid (-0,33% ), Francoforte (-0,56%) e Amsterdam (-0,62%).
A Piazza Affari vendite sui petroliferi, positive le utility
A Piazza Affari ha regnato la volatilità con numerosi titoli che hanno cambiato la direzione di marcia. Le banche, ad esempio, dopo un avvio debole hanno rialzato la testa, con Intesa Sanpaolo che sul finale ha guadagnato lo 0,8%, Unicredit lo 0,5%. Terna (+2,2%) è stata la migliore del Ftse Mib, nel giorno in cui è terminato il roadshow negli States. In territorio positivo anche le altre utility (+1,4% Enel e A2a, +1% Erg, +0,8% Snam e Italgas). Telecom Italia, arrivata a cedere oltre l’1%, è salita dell’1,28%, mentre si avvicina l’assemblea dei soci del 23 aprile. Sono andate male le azioni del settore petrolifero con Saipem giù del 2,1%. Hanno battuto la fiacca anche Iveco (-1,5%) e St (-2,29%). Fuori dal listino principale, da segnalare lo strappo di Medica (+37,9%) dopo il lancio dell’Opa.
Euro e petrolio si rialzano
Sul fronte dei cambi e delle materie prime, l’oro è sui massimi storici, con il future giugno scambiato a 2.407 dollari all’oncia (+0,39%). L’euro recupera terreno e passa di mano a 1,0685 (da 1,0660 alla vigilia), mentre il cambio euro/yen è a 164,8 (164,85) e dollaro/yen a 154,5. Il petrolio è andato sulle montagne russe: il Brent, che nella notte è balzato oltre il 4% superando i 90 dollari al barile, si ferma in area 87 dollari al barile (+0,15%) e il Wti a 83 dollari (+0,8%). Il gas è in calo di oltre 5 punti percentuali a circa 30,6 euro al Mwh sulla piattaforma Ttf di Amsterdam.